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Bonaldo Giaiotti ha rappresentato, nella la seconda metà del 900, uno dei massimi interpreti del Melodramma. La sua voce inconfondibile per timbro, incontenibile per espressività melodrammatica e per ricchezza di armonici, ha regalato grandi emozioni agli appassionati, interpretando nei più grandi e prestigiosi teatri operistici, ruoli primari, in particolare personaggi verdiani di cui è stato sommo cantore. Riconosciuto come uno dei migliori belcantisti, la sua straordinaria cinquantennale carriera lo ha portato ad essere, vocalmente parlando, l’intelligenza interpretativa dei personaggi da lui impersonificati. Bonaldo Giaiotti è stato senza alcun dubbio l’ultimo grande basso di scuola italiana erede di una tradizione che nel nostro secolo ha avuto i suoi esponenti più illustri in Nazzareno De Angelis, Ezio Pinza, Tancredi Pasero, Giulio Neri, Carlo Cava e Cesare Siepi. La bellezza di una voce  morbida e densa nel timbro, la proiezione e omogeneità sonora frutto di una tecnica basata sui solidi principi della vecchia scuola italiana, l’autorevolezza del fraseggio lo rendevano interprete ideale di tutti i grandi ruoli verdiani (ma non solo) scritti per la corda di basso, aggiungiamo una caratteristica, poco manifesta in molti altri suoi illustri colleghi, che è stata l’umiltà e una forte autocritica, tale da renderlo continuamente alla ricerca dell' espressività vocale migliore.